francesco di lorenzo - anno scolastico 2015-2016
Francesco di Lorenzo - 02-07-2016
La professoressa Valentina Aprea ha deciso che è arrivato il momento di considerare finiti gli istituti professionali. Ma non tutti: per lei sono finiti solo quelli statali. Non si conoscono bene i motivi di una tale affermazione, né sono state esplicitate le ragioni a dovere, ma si possono intuire. In tutto questo il centro-sinistra che fa? Dov'è? Il problema vero è che la delega della legge 107 che si sta preparando su questo tema, a meno di clamorose smentite, dovrebbe essere in linea con le idee dell'assessore Aprea. Facendo in modo di ricordare a tutti che le tanto sbandierate riforme di Renzi, non sono altro che quelle antiche ma riciclate di Berlusconi. E mentre tutto ciò accade, gli insegnanti hanno altro da fare. I più sono in vacanza, gli altri sono impegnanti in dispute furiose tra bonus e meritocrazia. Addio scuola!
Francesco di Lorenzo - 25-06-2016
Man mano che si vanno ad applicare parti ed elementi della legge sulla 'Buonascuola', si scoprono sempre di più le magagne. Adesso è il momento dell'applicazione del comma 70, il quale prevede la costituzione di reti di scuole. A detta di molti tale comma limiterebbe di fatto l'autonomia scolastica. Così come adesso prevede il comma 70, l'autonomia invece di essere rafforzata viene depotenziata. Un becero tentativo di tornare al centralismo burocratico, fatto passare per libertà. Le solite manfrine che non ci portano da nessuna parte. Intanto in questi giorni la ministra Giannini ha inviato al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione il regolamento nuovo di zecca che servirà a reclutare altrettanto nuovi (anzi nuovissimi) dirigenti scolastici.
Francesco di Lorenzo - 11-06-2016
Nella retorica di fine anno scolastico non poteva mancare la ministra dell'Istruzione. In un'intervista rilasciata a Radio 24 ha detto che se dovesse dare un voto all'anno appena trascorso darebbe 'un 7, è andata bene, si può migliorare'. Darsi dei voti alti autoassolvendosi è un po' la regola di questo governo, salvo poi incappare in dei veri e propri incidenti di percorso che però vanno subito minimizzati, se non nascosti. Che ci siano in corso raccolte di firme per abrogare parti della legge di riforma, che ci sia un contenzioso enorme sugli ultimi concorsi, che i concorsi stessi siano un obbrobrio perché sottopongono ad esame docenti che per anni hanno insegnato, che il balletto delle supplenze nelle scuole continui come sempre più di sempre, che i comitati di valutazione, il merito e i bonus siano da tutti messi in discussione, tutto ciò non fa testo, è cosa che va considerata normale.
Francesco di Lorenzo - 04-06-2016
Dite voi se questo è il modo. Per dare credibilità e rilanciare il ruolo, sempre più screditato, degli insegnanti in Italia, il ministro Giannini ha lanciato una specie di concorso. O, per dirla tutta, una versione aggiornata (e loro pensano culturalmente corretta) di un 'talent show', ovvero il premio per il miglior insegnante in assoluto. Presentato a Roma in pompa magna dalla ministra dell'Istruzione, anche noi avremo in Italia la versione del 'Global Teacher Prize', praticamente il Nobel dei professori. Dopo una prima scrematura si arriverà ad isolare una lista di 50 finalisti, da cui una Giuria Nazionale individuerà 5 ultra finalisti a cui andranno i premi: 50mila euro al primo e 30mila euro agli altri quattro. I premi saranno assegnati alle scuole di appartenenza dei vincitori e serviranno per realizzare attività e progetti coordinati dagli insegnanti premiati. La professione docente da noi è screditata e non si capisce perché l'insegnante italiano, partecipando alla gara, acquisterebbe l'autorevolezza perduta.
Francesco di Lorenzo - 28-05-2016
Il presidente del Consiglio ha confessato che sulla riforma della scuola, dopo lo sciopero del 5 maggio del 2015 ci fu un momento in cui non sapeva se continuare o bloccare tutto. Poi, però, ha concluso che, con la posizione rigida di governo e maggioranza, sono riusciti a tener duro e hanno vinto. Peccato solo che abbia perso la scuola. Riflessione: lo sciopero serve o no? È un'arma spuntata, come da più parti si sente dire, o è ancora praticabile? E se è praticabile, qual è la percentuale di scioperanti che si deve raggiungere per mettere in difficoltà chi ci governa? Intanto da Napoli qualcuno fa sapere che sia la politica nazionale che quella regionale dovrebbero assecondare quelli che sono chiamati gli 'ecosistemi di innovazione', sapendo che ogni euro investito 'nel fertile terreno delle cultura' porterà in prospettiva occupazione e benessere diffuso....chi ha orecchie...
Francesco di Lorenzo - 21-05-2016
Le notizie sulla scuola si accavallano. Sono tante. Spesso sono ripetitive, cioè ritornano a intervalli regolari. Si parla di tutto. C'è in evidenza la questione della chiamata diretta degli insegnanti, che è parte importante della legge sulla Buonascuola, che deve essere ancora definita e che, sembra sia diventata un nodo da sciogliere non indifferente. Si legge che proprio tale questione abbia inciso sul blocco delle trattative tra Miur e sindacati. C'è poi tutta una sfilza, enorme, di articoli sulla lotta al Bullismo e al Cyberbullismo con convegni, tavole rotonde, mozioni, proposte e norme che andranno applicate. O che si spera vengano applicate e che, soprattutto, tutti si auspicano abbiano successo. Una semplice domanda: tutto quello che sta avvenendo con questa riforma è un modo per restituire alla scuola una dimensione autorevole e un'immagine che invogli alla partecipazione?
Francesco di Lorenzo - 14-05-2016
Sull'argomento assegnazione del bonus agli insegnanti meritevoli l''ultima notizia viene dall'istituto comprensivo Jerace di Polistena, in Calabria, dove il comitato di valutazione ha definito i criteri con i quali il dirigente dovrà assegnare il premio. E qui, genitori, esperti e docenti hanno preso il modello della patente a punti, l'hanno adattato alla scuola e hanno stilato una griglia con decine e decine di indicatori a punteggio. La ciliegina sulla torta arriva per ultima: la decurtazione del punteggio spetterà anche al docente che ha relazioni conflittuali con colleghi, dirigenti e altri soggetti del territorio. Intanto il Centro Intercultura di Ivrea ha lanciato il concorso fotografico dal titolo "Così vedo l'Italia", aperto agli studenti stranieri. Uno sguardo fresco, nuovo, senza stereotipi o pregiudizi, cha ha premiato la bellezza.
Francesco di Lorenzo - 07-05-2016
L'ultima notizia in ordine di tempo ci informa che un emendamento del governo propone di finanziare le scuole paritarie italiane con mille euro per ogni alunno disabile. I conti dicono che dal 2016 andranno alle scuole non statali altri 12milioni di euro. Che si aggiungono a quelli previsti dalla Legge 107 e dalla Legge di stabilità e che ammontano a più di 500milioni.
A chi ha ipotizzato che l'ultimo atto del governo sia solo un misero trucco per foraggiare la scuola privata (e sono stati quelli del movimento Cinque Stelle), è stato risposto che per i disabili della scuola statale si spende molto di più. Come se fosse una colpa se nelle scuole statali frequentano 234mila studenti disabili a fronte dei 12mila delle scuole private.Ma il problema è a monte, come si dice, e di certo non è fare la guerra tra alunni disabili che, alla fine, sa di tristezza se non di squallore. Il problema piuttosto è il solito. Si cerca, finanziando le scuole private, di salvaguardare gli equilibri interni delle compenti del governo, di quest'ultimo come dei precedenti.
Francesco di Lorenzo - 30-04-2016
Mentre il Miur e l'Associazione Nazionale Presidi discutono sulla grande questione se dare il bonus (sul merito) anche ai docenti neoimmessi in ruolo o escluderli perché troppo giovani (pivellini per la scuola), altre questioni bollono in pentola. Ad esempio, il progetto, sempre del Miur, denominato 'La Scuola al centro'. Ha spiegato il ministro Giannini che la scuola, in particolari aree a rischio di dispersione, dovrà restare aperta oltre il normale orario di lezione. Vale a dire di pomeriggio e d'estate (chissà se anche di domenica). L'idea, già lanciata, sponsorizzata e riproposta a scadenze periodiche non ha dato frutti, ma chissà se il Miur e il ministro faranno 'il miracolo'! Intanto gli ultimi dati sull'occupazione dei nostri laureati ci dicono che la ripresa, anche se c'è, è quasi impercettibile, che continuano ad esistere differenze sostanziali tra il nord e il sud, stipendio compreso: sarà che i soldi non servono per essere felici?
Francesco di Lorenzo - 23-04-2016
La linea che il Ministero ha adottato da qualche anno e che è indicata nei documenti è perentoria: nelle nostre aule siamo passati dall'integrazione all'inclusione. Chi lo abbia stabilito, come e quando sia stato decretato questo 'fondamentale' (per loro) passaggio, non si sa. Intanto il prof De Mauro, linguista di fama ed ex ministro dell'Istruzione, ritorna su un suo vecchio pallino e ci avverte: in Italia siamo messi male per quanto riguarda l'analfabetismo funzionale, che è poi, anche, in ultima analisi, la nostra incapacità di comprendere un testo semplice. Il problema è che l'analfabetismo ha dirette conseguenze sulla vita sociale, influisce non poco sul nostro modo di essere e di comportarci. Illustri economisti hanno ben spiegato quanto negativamente incida sulla capacità produttiva del paese un grave analfabetismo sia strumentale che funzionale.
Francesco di Lorenzo - 16-04-2016
Ora che sono state partorite le date dei concorsi nella scuola, ultima demente invenzione di intelletti distratti, si passa a contare quanti ricorsi verranno accettati e quanti invece saranno respinti. Basti solo sapere che vi parteciperanno docenti con esperienza ventennale, già vincitori di altri concorsi; precari storici; neolaureati e insegnanti vicino all'età normalmente denominata pensionabile. Tutti insieme, non si sa quanto appassionatamente (forse neanche un po'). Poi, a chiusura del cerchio, ti arriva, per cercare di dividere la parte sana, cioè i docenti, la tegola del bonus per i prof buoni e meritevoli, 23mila euro lordi che ogni scuola avrà in dotazione e che dovrà distribuire ai propri docenti dopo che il 'comitato di valutazione' avrà deciso con quali criteri assegnarli.
Francesco di Lorenzo - 09-04-2016
È veramente sorprendente come si riesca, con il presidente del Consiglio Renzi, a fare confusione su tutto. Ora se n'è uscito col dire che la cosiddetta 'fuga dei cervelli' è frutto di una 'retorica inutile e dannosa'. In realtà i dati, poco smentibili, dicono che negli ultimi anni, tra i tremila dottori in ricerca che hanno conseguito il titolo (dal 2008 al 2010), il 12,9% vive abitualmente all'estero. Secondo l'Associazione Precari della Ricerca, i nostri connazionali che lavorano fuori nazione sono 12mila, e il ritmo di chi se ne va ogni anno dal 2010 è aumentato. Nessuno invece dall'estero viene a fare il ricercatore da noi. Secondo uno studio della Fondazione Migrantes, il flusso degli italiani che risiedono all'Estero negli ultimi dieci anni è aumentato del 49,3%...
Francesco di Lorenzo - 19-03-2016
Il basso profilo della nostra scuola comincia dall'alto. Le vicende narrate da un quotidiano nazionale (non certo accusabile di 'fronda') sul nuovo Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e sulle sue peripezie, ci fanno capire molte cose della nostra scuola e la dice lunga dello stato dell'arte. Probabilmente il ministro si sarà detto: 'già all'epoca di Berlinguer ci fu la commissione dei saggi con personalità come Rita Levi Montacini, Umberto Eco, Carlo Bo, Carlo Bernardini, il cardinal Tonini, i quali delinearono la scuola del terzo millennio. Lavorarono e discussero, anche alacremente, e tutti alla fine si dichiararono soddisfatti. Solo che i risultati degli incontri nessuno li ha presi in considerazione. Quindi, perché chiamare saggi ed esperti se poi si sa che nessuno ne terrà conto?'. Alla fine ha ragione lei.
Francesco di Lorenzo - 12-03-2016
Quando si dice la tempestività. Mentre si parla di 'pulizia e decoro' nelle scuole, contemporaneamente si cerca di tagliare altri duemila posti di personale Ata. Con il risultato di trovarsi con ancora meno collaboratori scolastici e personale amministrativo. In commissione Cultura, da quanto si legge, sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle a fermare questo possibile ennesimo scempio. Nel frattempo gli scienziati hanno capito che il cervello di chi quotidianamente sale piani di scale si mantiene più giovane. Il cervello ha bisogno di salire scale, come slogan è un po' improprio. Ma una tale ginnastica farebbe bene a molti.
Francesco di Lorenzo - 05-03-2016
È una questione che si gioca tutta sulla convergenza tra la sintesi estrema (con il rischio di banalizzare) e la chiarezza da tutti agognata. Sta di fatto che anche la scuola italiana avrà la possibilità di esprimere le proprie idee in un massimo di diciotto minuti. Cioè, prof e alunni potranno affinare le loro competenze di 'public speaking', in italiano o in inglese, con il metodo TED, inventato in California nel 1984. La scuola Italiana per prima aderisce. Negli stessi giorni Renzi afferma che "La ricerca è un punto centrale dell'Italia che riparte" e promette, davanti a un pubblico di riguardo, fondi cospicui. Come mai allora a Milano chi si occupa di linfomi maligni deve ricorrere alla raccolta tappi per rinnovare il proprio contratto?
Francesco di Lorenzo - 27-02-2016
Da noi è così, non c'è altro da dire. Quando ci sono in ballo soldi, i nodi vengono al pettine e si litiga, fosse anche per pochi centesimi. Può darsi che questa sia una tendenza non solo italiana, può essere. Certo che da noi è una costante con il sapore della 'fissità'. Non puoi sbagliare: se ci sono contenziosi, se si sta litigando, sposta la tendina (che li nasconde) e troverai dei soldi da gestire. Per fortuna Eraldo Affinati, conosciuto scrittore e docente romano, ha realizzato un reportage sui luoghi dove si insegna attraverso la lezione di don Milani. facendolo rivivere ogni giorno.
Francesco di Lorenzo - 20-02-2016
La ministra Giannini ha fatto una delle sue dichiarazioni a dir poco 'imprudenti'. La notizia è stata ormai riportata da tutti i giornali ed anche abbondantemente commentata. Il fatto è arcinoto: si è vantata della ricerca universitaria italiana, sperando di confondere le acque tra paese di provenienza e luogo dove tale ricerca si fa. I ricercatori sono intervenuti, una in particolare, si è risentita ed ha risposto per le rime, specificando che per il proprio lavoro, lei come altri, si sono dovuti spostare all'estero. Quindi la ricerca universitaria italiana non c'entra nulla, c'entra lo spreco di talenti e di energie e... tutto il resto. La ministra ha pensato di rimediare dicendo che voleva solo esprimere soddisfazione. Per i risultati dei ragazzi italiani? Cara ministra, lei pensa che i ragazzi delle scuole italiane non sappiano fare due più due, e pesare come si deve le sue dichiarazioni fuori luogo sui ricercatori e il suo silenzio così assordante sul prof Rho?
Francesco di Lorenzo - 13-02-2016
Mentre i decreti attuativi di pezzi della 'Buonascuola' vengono momentaneamente allontanati nel tempo, spostati più in là (saranno presi in considerazione verso la primavera), un pensiero va ai docenti della scuola dell'infanzia. Direttamente Interessati a sapere 'di che fine debbono pur vivere o morire', non sono entrati nella riforma ma non ne stanno neanche fuori. Anche l'Università italiana continua a non trovar pace. Le riforme in cantiere, secondo i rappresentanti di varie realtà italiane, che si sono riuniti a Napoli per decidere i prossimi passi sia di opposizione che di mobilitazione, porterebbero l'Università italiana ad un arretramento spaventoso. Nel frattempo arriva finalmente un riconoscimento alla scuola italiana. A Vienna, i delegati dell'assemblea dell'ONU, hanno affermato che il nostro sistema di inclusione degli alunni con disabilità è il migliore in assoluto. Speriamo che a nessuno venga in mente qualche strana idea.
Francesco di Lorenzo - 06-02-2016
Che il merito sia una fregatura, sono in pochi attualmente a sostenerlo. Quanto invece esso, insieme alla teoria che lo sostiene, la meritocrazia, sia fuorviante, è sotto gli occhi di tutti. Partendo dall'affermazione di Renzi che 'vuole solo i migliori per i prossimi 63mila in cattedra', in una lettera aperta una docente mette il dito nella piaga. La prof informa che, secondo la sua esperienza, essere in possesso di un dottorato di ricerca della durata di tre anni, nel calcolo del servizio pre-ruolo, equivale ad avere insegnato per 180 giorni. In più, tutte le esperienze in campo scientifico durante il post dottorato, non valgono nulla. Altra chicca: non si sa dove sia finito, nella zona di Massa Carrara e provincia, il progetto di ristrutturazione edilizia sbandierato da questo governo, anche se i soldi sono stati spesi. Allora loro, i ragazzi delle scuole superiori, si sono messi insieme a manifestare contro l'insopportabile stato di degrado degli edifici scolastici che frequentano tutti i giorni. Per fortuna esistono le iniziative dal basso e locali che danno ai ragazzi obiettivi seri e, si spera, duraturi. Sparse, ma meritevoli.
Francesco di Lorenzo - 30-01-2016
L'ultima dichiarazione di Renzi sulla scuola è in qualche modo veramente stupefacente. Ha detto che il prossimo concorso per l'assunzione di 63mila docenti sarà duro perché vuole in cattedra solo i migliori. Ad accompagnare la dichiarazione c'è l'affermazione che vuole così 'per i nostri figli, per i nostri ragazzi'. Retorica fuori luogo e oltretutto imbarazzante, per la contraddizione e la domanda che ingenera: e allora gli 80mila che sono stati appena assunti sarebbero lo scarto?Per non essere da meno, subito, il ministro dell'Istruzione Giannini ha sparato anche la sua sulla dispersione. Per fortuna ci pensa Tullio de Mauro a farci riflettere sull'inclusività.
Francesco di Lorenzo - 23-01-2016
E così la ministra Giannini, sollecitata a dovere, ha dovuto ammettere che il caos dei prof 'intermittenti', cioè che vanno e vengono fino a metà anno e oltre, non solo non è finito, ma con la 'buonascuola' è aumentato. Infatti, se prima, sempre la ministra, aveva detto che quest'anno sarebbe stato 'affascinante' (parole sue), adesso, in corso d'opera, ha ammesso che questo è un anno di transizione, e per andare a regime (ma di cosa?) ne servono almeno tre. Curare le inefficienze di un ministero di cui tutti si lamentano, dai dirigenti scolastici ai collaboratori, sarebbe stato molto più proficuo. E sarebbe apparso meno una presa per i fondelli.
Francesco di Lorenzo - 16-01-2016
Non si può e non si deve nascondere il caos che la buonascuola ha provocato, e il relativo disagio che gli insegnanti non assunti e gli studenti soffrono, anche se di queste difficoltà si dice poco, come se non si potesse criticare un'operazione che andava gestita meglio, senza sovrapposizioni e rinvii, senza ritardare decisioni che andavano prese al momento. Nel frattempo, e per fortuna, la scuola reale lavora e vive. A Milano si è avuta una prova di democrazia effettiva e sul campo: in una scuola a pochi passi dal Duomo, si è svolta un'assemblea di genitori per portare a conoscenza un caso di intimidazione mafiosa. A Rho i ragazzi insegneranno agli over60 ad usare il tablet in sei incontri di quattro ore ciascuno, il tutto offerto gratuitamente dalla scuola e a proseguimento del Progetto ABCDigital iniziato lo scorso anno. Studenti entusiasti e nonni motivati!
Francesco di Lorenzo - 19-12-2015
Gli studenti immigrati fanno solo del bene alla scuola italiana. Infatti, la scuola che accoglie gli alunni immigrati riesce a far migliorare il livello delle competenze di tutti. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Ocse su "Scuola e migrazione, facilitare il viaggio dell'integrazione". Quindi, con dati alla mano, si riescono finalmente a sfatare mille paure immotivate: il grande afflusso degli alunni immigrati, aumentato negli ultimi anni, non ostacola l'apprendimento degli alunni non immigrati, che anzi, come è documentato, è sempre di più migliorato. Insomma, quando esiste e va in porto la vera integrazione, aumenta in generale il livello delle conoscenze di tutti. E se resiste un gap, è quello che dura da sempre, indipendentemente dalle provenienze, ed è lo svantaggio economico-sociale. Ciò che fa la differenza quindi, non è la provenienza, bensì la condizione sociale ed economica in cui vive lo studente .
Francesco di Lorenzo - 12-12-2015
Il ministro Giannini ha detto che la nostra scuola si sta avviando verso una concreta alternanza scuola-lavoro, che dovrebbe favorire l'occupazione giovanile. Ma andare verso un modello duale significa prima decidere che tipo di scuola vogliamo fare. Altrimenti innestiamo rametti e cespugli su un tronco morto e creiamo noi stessi una specie di mostro. Un mostro che manda a fare lo stage lavorativo gli alunni del liceo classico: magari come giardinieri o contadini. Insomma, attueremo la riscoperta della 'rivoluzione culturale' cinese più che il sistema duale tedesco!
Francesco di Lorenzo - 05-12-2015
Il ministro Giannini annuncia di aver già pronto un tablet per ogni banco, ma i dati ci dicono tutt'altro. Le scuole digitali in Italia sarebbero solo lo 0,5% del totale, un po' pochine per annunciare sviluppi di non prossima realizzazione. E molti insegnanti avrebbero urgente bisogno di formazione. Più concretezza e meno propaganda non farebbero male ad una scuola sempre più confusa, dove tra l'altro episodi di violenza non smettono di accadere. A Parma, il preside di un istituto comprensivo ha scelto di pubblicare sulla pagine Facebook della scuola stralci di conversazioni tra adolescenti uscite su Whatsapp, perché non si può intervenire sempre quando è troppo tardi.
Francesco di Lorenzo - 28-11-2015
Gli studenti hanno detto no alle proposte, secondo loro propagandistiche, di Renzi. Il bonus di 500 euro ai neodiciottenni è solo fumo negli occhi e la cifra stanziata per le borse di studio è insufficiente. Sono su questa linea gli aderenti alla Rete della Conoscenza, di Link-Coorinamento Universitario e l'Unione degli studenti. Se si vuole fare sul serio e non lanciare solamente degli spot, dicono, le strade sono altre. Insomma è una questione di idee, di prospettive e di DNA: a questo governo non interessa la scuola di tutti e per tutti, e, specialmente, non interessa aiutare chi è economicamente svantaggiato. Per fortuna a Teramo sul problema del telefonino in classe, i dirigenti scolastici, in maggioranza, hanno assunto una posizione conciliante, di dialogo anziché di repressione.
Francesco di Lorenzo - 21-11-2015
Delle due l'una, o ci accontentiamo di continuare ad essere un popolo di poeti fregandocene della matematica e delle materie scientifiche in generale, oppure corriamo ai ripari. La notizia è che in Italia mancano i prof di matematica, ma prima ancora mancano gli studenti che la studiano. Numeri, invece, che fanno ben sperare sono quelli relativi al progetto 'quotidiano in classe'. Su un altro versante, quando non è la scuola statale ad offrire possibilità di riscatto ci pensano Centri e Agenzie ad arginare il fenomeno della dispersione, permettendo a chi aveva abbandonato gli studi di trovare un'altra possibilità per sentirsi utile e lavorare. Un ultimo e doveroso pensiero per gli insegnanti della scuola dell'infanzia e gli educatori cui invece il lavoro è precluso.
Francesco di Lorenzo - 07-11-2015
Ai docenti/supplenti, che hanno lavorato fin da settembre, ancora non è arrivato lo stipendio. Insomma, in attesa del famoso contingente dell'organico potenziato, loro dovranno mettersi a dieta per forza. Troppo evidente la contraddizione: mentre si trovano subito i soldi necessari per anticipare i 500 euro del bonus agli insegnanti di ruolo, per gli altri niente. Altre questioni la 'buonascuola' lascia in sospeso, ad esempio chi ricoprirà il ruolo di rappresentante dei docenti nel comitato di valutazione, come potranno essere trasparenti le autocompilazioni delle autovalutazioni, dove saranno finite le precedenti Carte dei servizi e perché sulla scuola maggioranza e opposizione sono totalmente d'accordo. Quando avremo conferma del sospetto che qualcosa di storto forse ci sia?
Francesco di Lorenzo - 31-10-2015
Gli scioperi contro la 'buonascuola' per adesso sono solo annunciati. A qualcuno è venuto il sospetto che si stia mollando la presa, ma si spera siano malelingue. Eppure, timidamente, perché finora nessun altro ha posto il problema, l'ADI ha chiesto che venga salvaguardata la scuola dell'Infanzia Statale. Tale scuola, nei fatti, per ora, non è più nel primo segmento del percorso scolastico italiano. Eppure, secondo i decreti, usciti la scorsa settimana, in merito ai posti di potenziamento tra le diverse province e comunicati dai vari Uffici Scolastici Regionali, lo scollamento tra domanda e offerta è palese. Per fortuna Faraone ci rassicura con le sue percentuali ottimiste sull'abbandono scolastico...come avrà fatto?
Francesco di Lorenzo - 24-10-2015
L'operazione è chiara, un po' di soldi e finiranno le proteste. In fondo, non c'è trucco, o almeno il trucco è troppo scoperto. Le probabilità che le intenzioni di Renzi e compagnia siano proprio queste sono altissime. Come dire, butto una manciata di mangime nel pollaio (500 euro) e mentre le galline si azzuffano su come spenderli e soprattutto su come rendicontarli, ci si dimentica di tutto il resto. Il copione è scontato. E l'anno prossimo ancora meglio, avremo invece dell'accredito addirittura una Carta elettronica del docente con cui autoaggiornarci più veloci. Così coroneremo il nostro sogno di sentirci come tanti piccoli sindaci e consiglieri regionali. Pensate, una carta di credito dedicata. Ma noi, ci giurerei, saremo attenti a non spenderli in cose futili. Tutto ciò, mentre i nostri studenti dicono che le competenze digitali non le apprendono a scuola ma in modo autonomo o sui luoghi di lavoro (quando lo trovano). E mentre i tagli alla scuola sono evidenti.
Francesco di Lorenzo - 17-10-2015
Tra la notizia che i manager bocciano la nostra scuola (eppure la 'buonascuola' l'hanno scritta funzionari ministeriali e non certo il fior fiore dei pedagogisti), studenti la cui voce non viene presa in alcuna considerazione (mai come in questo momento nessuno ascolta la loro opinione) e voci da cui si evince che con la legge di stabilità ci saranno ulteriori tagli alla scuola ( quando sembrava fossero finiti i governi di centrodestra) veramente non si comprende l'ottimismo della ministra Giannini. Per fortuna ci sono anche notizie positive. Renzo Piano ha presentato il suo progetto di "scuola del futuro" nelle periferie. E una lettera al giornale 'La Repubblica' ha ricordato, a proposito del fumo, che insegnare forse è meglio che punire.
Francesco di Lorenzo - 10-10-2015
È inutile dire di voler restituire dignità agli insegnanti quando tutte le iniziative di questo governo vanno in senso contrario. Si parte dal famoso contratto non rinnovato ormai da parecchi anni (dal 2009), per arrivare alla questione spinosa dello stipendio tra i più bassi d' Europa. Il rapporto Euridyce presentato proprio in questi giorni parla chiaro: i nostri insegnanti sono pagati poco e hanno una progressione di carriera lentissima. Nell'ultimo incontro tra Giannini e i sindacati sul ritardo nel rinnovo del contratto la risposta non c'è stata. Pero' il Ministro, sulle pagine di Oggi, si promuove dandosi un bell'otto in pagella. Ora, al di là dell'opportunità o meno di tale autovalutazione, sull'argomento ci sarebbe da andare in generale un poco più cauti. Ricordando, tra l'altro, che innalzare la qualità degli insegnanti significa stabilizzarli e aggiornarli, non certo fornirli di tablet.
Francesco di Lorenzo - 03-10-2015
La notizia è che per valutare i docenti italiani non bisogna attendere il comitato interno alle nostre singole scuole. La Fondazione Intercultura, che ha presentato al ministero dell'istruzione il suo settimo rapporto sulla capacità dei docenti italiani di essere internazionali, intanto, per questo aspetto, ha emesso un giudizio negativo.In sintesi i prof italiani amano restare 'local'. Ora, al di là di tutte le discussioni che questo rapporto potrebbe innescare (ma dubito che succeda), alcune considerazioni di base vanno fatte. Cosa potevamo aspettarci dopo che un apparato ministeriale, negli ultimi vent'anni, si è accanito in modo così feroce nei confronti della scuola?
Francesco di Lorenzo - 26-09-2015
Con la solita riconosciuta inconsistenza il ministro Giannini ha presentato ai sindacati la 'pagliacciata' del piano di valutazione dei dirigenti scolastici. È veramente il massimo. Basti sapere che gli stessi verranno divisi in quattro fasce di rendimento, per le prime tre ci saranno incentivi economici, cioè un premio nell'ordine del 100%, dell'80%, del 50%, e per la quarta fascia niet, niente premio e quindi niente soldi. Che è un modo di intendere la vita del tipo, 'tu hai fatto male il tuo lavoro, niente zuccherino'; oppure a uno studente che non studia, 'attento, tu vai male a scuola' e basta. Naturalmente, come il bonus di 500 euro ai docenti, si tratta di provvedimenti di facciata fatti apposta per tener buoni gli astanti e continuare a perdere tempo. Naturalmente, guai se così non fosse, ci sono piccole isole, nicchie o bolle di ossigeno all'interno della scuola che, da sole, permettono all'istituzione di andare avanti. E così, ci si consola con la notizia che al Festival della Filosofia si sono visti molti ragazzi e intere scolaresche partecipare con convinzione. Resta il fatto che anche per quest'anno, gentile ministro Giannini, la carta igienica dovrà essere portata da casa.
Francesco di Lorenzo - 19-09-2015
È cominciato l'anno (scolastico) affascinante. Questa è un'espressione usata in estate dal ministro Giannini da cui si evince che dall'alto, dallo scranno di chi siede al di sopra degli altri, le miserie in basso si vedono male. Le cose sembrano interessanti, ma solo perché non si distinguono bene i contorni. Invece, basta girarsi attorno, e ti ritrovi nella confusione più completa. Si va dal mancato rinnovo del contratto, alla questione del taglio degli orari negli istituti tecnici e professionali (in questo caso fu la Gelmini a tagliare le ore professionalizzanti di laboratorio ed è stata poi una sentenza del Tar che ha messo tutto in discussione). Naturalmente nei Telegiornali, la fonte da cui si informa la maggioranza degli italiani, di tutto ciò non c'è traccia. La tecnica è precisa, chirurgica: si prende una notizia piccolissima, quasi inutile, ma favorevole alla Buona scuola e la si amplifica a dismisura.